cinghialesse con la parrucca

Ieri sera ha avuto luogo l'addio al nubilato di una cinghialessa per eccezione, la mia sister.
La sua eccezionalità sta nel fatto i suoi propositi erano "torno per mezzanotte e mi concedo solo un brindisi", alla fine è tornata nella tana alle tre con l'alito gusto caipiroska.
Nonostante abbia abbandonato da tempo la movida dei pascoli per ovvi motivi di cucciolata, regge la bisboccia come un terzo incomodo disperato regge il moccolo, ovvero senza fare una frizza.
Io al suo posto sarei stata già al reparto trasfusionale per fare donazioni di alcool ai bar.
Il mio teorema, che sull'ipotenusa di una parrucca si può far svoltare una festa, è diventato un assioma: questo branco di cinghialesse, tutte o quasi con cuccioli a casa,comunque con un cinghiale maschio con un anello al naso ad attenderle nella tana, un pò composte che timidamente si abbeveravano alle vasche del vino, appena hanno visto il biondo di parrucche e il crespo di altre si sono esibite in ululati, assumendo strane pose, sbranando i souvenir di Pompei, ovvero oggetti di pane dalla forma che strizzava l'occhio alla fecondità maschile (le cinghialesse ci tengono alla forma e alla sostanza) tornando allo spirito delle sgrufolate selvatiche che ancor entro le rugge.
I cinghiali maschi presenti Full, Big Mik sembravano i veri festeggiati, i re di questo branco di infuocate facocere, li ringraziamo per i souvenir e per aver aggiunto un pò di testocinghiale al feromonesse che impestava l'aria, in tarda serata si è aggiunto un defilato Nicky 4 Novembre che da cinghiale per l'occasione si è trasformato in pastore maremmano che occhieggiava premuroso il suo gregge. Salutiamo la cinghialessa Stellina che, come usa ad Anghiari, se ne andò salutando calorosamente tutti secondo le usanze della sua patria natale, ovvero girando gli zoccoli senza emettere grugnito.