Forse questa non sarà la sede adeguata ma volevo scrivere il mio pensiero riguardo all'ormai troppo discussa situazione della Englaro.
Faccio due premesse: la prima è che io, come penso la maggioranza delle persone sono per la tutela della vita.
La seconda riguarda il fatto che non appartiene ad uno stato liberale prendere decisioni riguardo la vita privata di una situazione così particolare.
Il mio pensiero è che in questo caso la famiglia Englaro dopo 17 anni abbia il sacrosanto diritto di scegliere, che nessuno meglio di loro sia in grado di conoscere la situazione e di prendere una decisione, non si può obbligare all'osservanza di una morale in un caso come questo, non si può obbligare nessuno ad essere cattolico osservante, chi non ha vissuto per diciassette anni la loro vita non ha diritto di pontificare.
Io se fossi nella loro condizione non so cosa farei, di certo non vorrei che mi fosse imposta una decisione tramite decreto legge, dare la possibilità di scegliere in casi come questo non penso sia solo un diritto ma un sacrosanto diritto.
Tutta questa fretta di approvare leggi in difesa della vita non si avverte quando muoiono i senzatetto di freddo a milano, o quando gli irregolari annegano a decine come mosche tentando di raggiungere Lampedusa, per il fatto di essere nati nella parte del mondo "sbagliata" e cercare di sopravvivere altrove.
Obbligare a vivere attaccati ad un sondino non è cristiano, dare la possibilità di scegliere lo è.
( se volete eliminate il post)
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